Friday, April 28, 2006

La città ideale dei cattolici?


Si chiamerà Ave Maria la città simbolo dell'utopia cattolica che aprirà i battenti nell’estate del 2007 a poco più di 130km da Miami. I lavori di edificazione di Ave Maria sono già a buon punto, essendo partiti nel 2002, e stanno trasformando radicalmente un’area di 5mila acri presso le paludi delle Everglades. Nel 2007, il grosso delle opere sarà completato e il sogno visionario di Tom Monaghan diverrà realtà. Stiamo parlando del «Papa della pizza», così soprannominato per la sua religiosità e per aver creato dal nulla (lui orfano cresciuto dalle suore e divenuto poi marine, prima di lanciarsi nell’imprenditoria) la seconda catena americana di pizzerie da asporto, «Domino’s pizza». Attività che gli ha reso molti denari (con cui ha finanziato numerose attività filantropiche, come la costruzione di asili, orfanotrofi e stazioni radio), ceduta peraltro nel 1998 per un miliardo di dollari. Quindici anni fa Monaghan ebbe un risveglio religioso, abbracciò uno stile di vita più morigerato (vendette per esempio il suo aereo e il suo yatch) e decise di fare qualcosa di più per arginare la «decadenza morale dell’Occidente». Monaghan ha deciso di investire una montagna di denaro (inizialmente 100 milioni di dollari, già saliti a circa 500) nella creazione di Ave Maria, Città Ideale retta da principi cristiani e sede della prima Università cattolica costruita negli Usa da 40 anni a questa parte. La città sarà la prima al mondo a nascere in simbiosi con un ateneo (già foraggiato con 250 milioni di dollari e attivo in una sede provvisoria a Naples). Avrà circa 30mila abitanti, di cui almeno 5mila saranno studenti universitari. Quando la città verrà inaugurata nel 2007 ci sarà posto per circa 650 di loro, nonché per attività commerciali e residenze per famiglie, destinate ad aumentare gradualmente in vista del completamento del grandioso progetto, in almeno 40 anni. Il 45% dei 5mila acri occupati da Ave Maria sarà costituito da aree verdi, laghetti e corsi d’acqua. Al centro del complesso sorgeranno una chiesa alta oltre 30 metri e una piazza sul modello di quelle italiane, concetto semisconosciuto negli States. La città offrirà ai suoi abitanti una condotta di vita «morigerata». Le farmacie non potranno vendere contraccettivi. Le edicole e i negozi di videocassette non potranno commerciare materiale pornografico, ovviamente bandito anche dal canale tv via cavo che nascerà in città. Negli ospedali di Ave Maria non sarà neanche possibile abortire. In tal modo, stando alle parole del rettore dell’Università di Ave Maria, Nicholas Healy, verrà ricostruita «la Città di Dio», in un Paese che «soffre di un catastrofico crollo culturale». Stando ai dati forniti dalla Fondazione Ave Maria, già 7mila persone hanno chiesto di poter andare a vivere nel «nuovo Eden», e il 60% delle attività commerciali è già stato assegnato.
(dal Corriere della Sera)

Evil Bert Rocket Race, il trionfo di Dragberto



L'annuale edizione della Evil Bert Rocket Race, una gara tra razzi costruiti artigianalmente tutti rigorosamente con le fattezze di Berto di Apriti Sesamo è stata vinta da Mark Vatsaas in ben tre categorie: primo nella gara generale, nella categoria Miglior Stile e nell'inedita categoria Miss Congeniality. Risultati (soprattutto il terzo) che non devono e non possono stupirci più di tanto, perché il razzo di Vartsaas è quello immortalato nella foto all'estrema destra, che presentava un inedito e trasgressivo Berto in versione en travesti ribattezzato opportunamente 'Dragberto'. Rick Vatsaas, ingegnere meccanico, ha messo a punto un ingegnoso sistema di volo che ha consentito a Dragberto un atterraggio morbido, privilegio che non è stato concesso agli altri Berti partecipanti alla gara, schiantatisi più o meno disastrosamente al suolo appena finito il combustibile.

Tuesday, November 08, 2005

Gioielli di ossa umane, oltretomba trendy


L'ultima trovata di Vampirewear.com, un sito di e-shopping per darkettoni e feticisti del gotico, è la collanina di ossa umane. Schifati? Arrapati? Indignati? Sappiate che i gestori del sito sostengono che la pratica di vendere ossa umane è perfettamente legale (mah! sarà...), anche perché, ammettono candidamente, si tratta di ossa di cinesi (non di scassacazzi ariani affezionati a minuzie come il diritto penale/civile, che cristo) quindi chissene. Trattasi di ossa di mani e piedi che 'si sposano perfettamente con lo stile inimitabile' della linea di catenine e braccialetti propinati dalla boutique darkettona, prezzo medio 29 dollari e 99. La disponibilità, dicono, è limitata, ma se il business tira con tutti i cinesi che ci sono che problema c'è!
Nulla può frapporsi alla voglia di immortalità (vedi slogan pubblicitario del prodotto) di un teenager usa che sbava all'idea di sfoggiare l'osso del dito di un anonimo muso giallo morto sulla maglietta nuova di Marylin Manson...

Culi e sensibilità dei cristiani


E dopo la polemica, immancabile, arriva il comunicatino stampa con rettifiche, marce indietro, distinguo, capoccie cosparse di cenere, tentativi comprensibili di salvare la poltrona ("Tengo Famiglia (cristiana) dottò"). D'altronde dopo la bufera mediatica, con tutti media a parlare per giorni del culo apparso su Famiglia Cristiana che ti aspettavi? A Ratzinger sarà preso un colpo, per la rabbia avrà sbattuto al muro i suoi scarponcini Prada rossi nuovi di zecca e poi avrà preso il telefono e apriti cielo (letteralmente, viste le frequentazioni). Bilancio della faccenda? I tipi del marketing della Vortice esultano: pubblicità gratis a gogò. Il direttore di Famiglia Cristiana si caca sotto. I cattolici sono turbati 'nella loro sensibilità' da un culo (bello, tra l'altro) dentro una doccia. I motivi, ci scuserete, ci sfuggono. E non tiriamo in ballo la storia della mercificazione del corpo femminile, prego: la nostra società è basata su questo e ai milioni di cattolici al mondo non gliene frega proprio un cappero, dato che non muovono dito per cambiare le cose. Però per protestare per il culo della loro rivista, sì che si muovono.
Comunque, per la cronaca, ecco l'abiura del povero Don Antonio Sciortino, il direttore dello scandalo, che precisa: "Famiglia Cristiana non ha rotto alcun tabù, non ha aperto le sue pagine al nudo e non ha fatto alcuna inversione di rotta". E continua, spiegando che "per quella pubblicità, che avrebbe meritato più oculatezza nella sua accettazione, non ho mai affermato, come hanno riportato alcuni organi di stampa, che avevo fatto una scelta etica, in piena armonia con la linea editoriale del giornale. Di fatto la sua pubblicazione ha ferito, purtroppo, la sensibilità di tanti nostri lettori, che ci hanno fatto pervenire le loro proteste". Di questo, conclude il direttore del settimanale, "doverosamente mi scuso con i lettori, riconfermando la volontà di attuare le linee editoriali che mi sono state indicate dalla proprietà e rinnovando l'impegno di continuare a servire la famiglia, come la rivista fa, ogni settimana, ormai da quasi settantacinque anni". Ronf ronf...

Thursday, November 03, 2005

Lenin è vivo e lotta con noi. In India...


C'è un'altra Mosca in India. Un villaggio nello stato del Kerala, nel sud del subcontinente indiano. Niente neve né colbacchi, ma 35°, umidità pazzesca e piantagioni di gomma: però qualche somiglianza con la Mosca originale c'è davvero, al di là del nome, omaggio dei comunisti locali alla gloriosa Unione Sovietica dei tempi che furono. Per esempio qui i nomi da uomo più diffusi sono Lenin (ce ne sono sei), Stalin, Breznev, Gorbaciov. E quelli da donna Natasha, Ekaterina e Anastasia. "Sono orgoglioso di avere questo nome", fa sapere uno dei Lenin, un venticinquenne che ha studiato legge e adesso sta per conseguire un master. "Ho viaggiato in diverse parti dell'India, e non ho mai incontrato un altro Lenin". Un insegnante, tal Gagarin, 45 anni, racconta di essere stato chiamato così in omaggio al primo cosmonauta, Yuri Gagarin. Il Kerala è stato il primo stato indiano ad eleggere un governo comunista, negli anni '50. E nonostante le sfortune dell'ex URSS, il partito comunista continua ad avere una maggioranza politica schiacciante.

Tuesday, October 25, 2005

Le gemelline nazi-rock


Bionde. Californiane. Gemelle. 13 anni. Musiciste. Naziste. Ce n'è di che mandare in brodo di giuggiole i feticisti del bizzarro. Lamb e Lynx Gaede, le Prussian Blue (riferimento al colore degli occhi, ma anche al residuo di cianuro che mancando nei siti dei campi di sterminio rappresenta una delle prove addotte dai revisionisti quando ridimensionano l'Olocausto), hanno alle spalle un album, un video, uno zoccolo duro di fans. Sono una presenza fissa ai festival nazionalisti, attiviste del movimento "National Vanguard" e testimonial di David Duke, ex leader Ku-Klux-Klan. Le simpatiche gemelline si sono segnalate all'opinione pubblica Usa donando parecchie migliaia di dollari alle vittime dell'uragano Katrina, purché fossero di pelle bianca. "Siamo orgogliose di avere la pelle bianca, e vogliamo che rimanga bianca. Vogliamo che la nostra gente rimanga bianca, non vogliamo che diventi una specie di pasticcio. Vogliamo preservare la razza ariana." Da brividi. Le magliette però mica male...

Addio Rosa, piccola rammendatrice coraggiosa


Rosa Parks, eroina della lotta contro l'apartheid e la segregazione, e' morta all'eta' di 92 anni, esattamente 50 anni dopo esser passata alla storia con un gesto di rabbia, ribellione e coraggio. Il 1 dicembre 1955 una umile signora di Montgomery, Alabama, professione rammendatrice, si rifiuta di cedere il posto sull'autobus ad un uomo bianco. Scoppia il casino, e Rosa Parks viene arrestata (!!!) per aver violato una delle ordinanze sulla segregazione razziale della città. 1955, avete letto bene, non 1595. In risposta, uno sconosciuto reverendo di nome Martin Luther King organizza un boicottaggio pacifico delle autolinee di Montgomery. La comunità di colore di Montgomery non prende più autobus per ben 381 giorni. Anche King viene arrestato, insieme ad altre 90 persone di colore, per 'intralcio al servizio pubblico', e questa mossa segna la sconfitta dei razzisti. Perché il 4 giugno 1956 una corte distrettuale degli Stati Uniti d’America emana la sentenza che la segregazione razziale sugli autobus di linea urbana è anticostituzionale. Una ad una, le leggi razziste degli stati Usa vengono abrogate (grazie al sacrificio di molte vite umane e all'impegno di migliaia di militanti dei diritti civili. Nel 2000, in una celebrazione in onore di Rosa, l'allora governatore dell'Alabama Don Siegelman disse che il rifiuto della Parks ''cambiò lo Stato e la Nazione per sempre''. Intitolate a Rosa Parks restano una strada e una scuola media di Detroit, sua città adottiva.

Monday, October 24, 2005

Il mio nome è Google, Google Kai.

Un bambino battezzato Google? Prima o poi doveva succedere, pare. Chissà, dovrei forse sentirmi lusingato dal fatto che il 12 settembre, mio compleanno, sarà d'ora in poi festeggiato in condominio con un pupetto-celebrità del calibro di Google Kai, immortalato qui a sinistra in posa solenne. Ma il sentimento dominante è la compassione per il frugoletto, ennesima vittima della smania di visibilità che affligge l'homo sapiens dell'era moderna. Il piccolo Google è il frutto dell'unione tra Walid Elias Kai, impiegato nel campo del marketing di origine libanese, e Carol, la sua consorte svedese. Già sfoggia tutine sponsorizzate Google, arriveranno presto cappellini e vestitini. Per i pannolini è in corso un tortuoso brainstorming ai piani alti dell'azienda, dagli esiti imprevedibili. Domanda: se chiamo mio figlio Microsoft Frati mi becco una sponsorizzazione dal Munifico Bill o una bella querela?

Thursday, October 20, 2005

Ultimatum alla Terra
ovvero perché questo BLOG si chiama così


Un disco volante a Washington DC, stretto in un cordone di soldati armati fino ai denti. Intorno una folla che mormora curiosa e spaventata. Un portello si apre con un fruscio. La tensione sale alle stelle. Si fanno avanti un gigantesco robot di acciao satinato, Gort, e un extraterrestre con i capelli imbrillantinati e una tuta argentea, Klatuu. Un militare si fa prendere dal panico e bang! parte un colpo. Klatuu si accascia al suolo. Lo portano in ospedale, ma Klatuu, forse a conoscenza delle carenze del Sistema Sanitario Usa (niente assicurazione privata nella Confederazione galattica, ciccio) fugge travestito da terrestre imbrillantinato. Collo pseudonimo di Carpenter (che in inglese vuol dire falegname, e non vi sfuggirà la metafora evangelica) affitta una camera in casa di una vedova, tale Helen. Povera gente semplice, senza grilli per la testa. Klatuu/Carpenter spiega loro che la Terra verrà distrutta dalla Confederazione Galattica se gli uomini non la finiranno una volta per tutte di comportarsi come barbari e non inizieranno a vivere in pace. La voce gira, Klatuu finisce alle Nazioni Unite a lanciare un ultimatum alla Terra. Per dimostrare la sua natura extraterrestre fa andare via per mezz'ora la corrente in tutto il mondo (ops, mi sa che la gente in coma all'ospedale e i commercianti di surgelati non l'hanno presa bene, Klatuu). La polizia - come sempre - si incazza, e il buon Klatuu si becca un'altra pallottola e stavolta ci rimane secco. Il robot Gort, che nel frattempo se n'era stato buono buono a fare la guardia al disco volante di cui sopra, decide che per la Terra è venuto il momento di sparire dalla faccia dell'universo, ma viene bloccato da una frase insegnata ad Helen da Carpenter/Klatuu. La vedova scandisce le parole "Klaatu barada nikto" e Gort va a cuccia. Palla in calcio d'angolo. Gort recupera il cadavere di Klatuu e lo resuscita. Klatuu si dà una spolverata alla tuta argentea e una pettinata e ribadisce che presto arriverà la Confederazione Galattica a farci un culo così, anzi ora a maggior ragione visto il trattamento riservato al povero ambasciatore imbrillantinato. Gort chiude il portellone del disco volante, ingrana la prima e via, nello spazio infinito. E ora che facciamo?


E' più o meno la trama di Ultimatum alla Terra ( The Day the Earth Stood Still), film diretto nel 1951 dall'ottimo Robert Wise. E il pretesto da cui partire per un blog che ha la pretesa di mostrare alcune tra le più curiose, orribili, scioccanti, ridicole, irritanti gesta degli esseri umani. Tutte viste dall'alto, come dall'oblò di un'astronave della Confederazione Galattica. Proprio quella inviata a cancellarci dalla faccia dell'universo con una bomba gamma, magari...