Tuesday, November 08, 2005

Gioielli di ossa umane, oltretomba trendy


L'ultima trovata di Vampirewear.com, un sito di e-shopping per darkettoni e feticisti del gotico, è la collanina di ossa umane. Schifati? Arrapati? Indignati? Sappiate che i gestori del sito sostengono che la pratica di vendere ossa umane è perfettamente legale (mah! sarà...), anche perché, ammettono candidamente, si tratta di ossa di cinesi (non di scassacazzi ariani affezionati a minuzie come il diritto penale/civile, che cristo) quindi chissene. Trattasi di ossa di mani e piedi che 'si sposano perfettamente con lo stile inimitabile' della linea di catenine e braccialetti propinati dalla boutique darkettona, prezzo medio 29 dollari e 99. La disponibilità, dicono, è limitata, ma se il business tira con tutti i cinesi che ci sono che problema c'è!
Nulla può frapporsi alla voglia di immortalità (vedi slogan pubblicitario del prodotto) di un teenager usa che sbava all'idea di sfoggiare l'osso del dito di un anonimo muso giallo morto sulla maglietta nuova di Marylin Manson...

Culi e sensibilità dei cristiani


E dopo la polemica, immancabile, arriva il comunicatino stampa con rettifiche, marce indietro, distinguo, capoccie cosparse di cenere, tentativi comprensibili di salvare la poltrona ("Tengo Famiglia (cristiana) dottò"). D'altronde dopo la bufera mediatica, con tutti media a parlare per giorni del culo apparso su Famiglia Cristiana che ti aspettavi? A Ratzinger sarà preso un colpo, per la rabbia avrà sbattuto al muro i suoi scarponcini Prada rossi nuovi di zecca e poi avrà preso il telefono e apriti cielo (letteralmente, viste le frequentazioni). Bilancio della faccenda? I tipi del marketing della Vortice esultano: pubblicità gratis a gogò. Il direttore di Famiglia Cristiana si caca sotto. I cattolici sono turbati 'nella loro sensibilità' da un culo (bello, tra l'altro) dentro una doccia. I motivi, ci scuserete, ci sfuggono. E non tiriamo in ballo la storia della mercificazione del corpo femminile, prego: la nostra società è basata su questo e ai milioni di cattolici al mondo non gliene frega proprio un cappero, dato che non muovono dito per cambiare le cose. Però per protestare per il culo della loro rivista, sì che si muovono.
Comunque, per la cronaca, ecco l'abiura del povero Don Antonio Sciortino, il direttore dello scandalo, che precisa: "Famiglia Cristiana non ha rotto alcun tabù, non ha aperto le sue pagine al nudo e non ha fatto alcuna inversione di rotta". E continua, spiegando che "per quella pubblicità, che avrebbe meritato più oculatezza nella sua accettazione, non ho mai affermato, come hanno riportato alcuni organi di stampa, che avevo fatto una scelta etica, in piena armonia con la linea editoriale del giornale. Di fatto la sua pubblicazione ha ferito, purtroppo, la sensibilità di tanti nostri lettori, che ci hanno fatto pervenire le loro proteste". Di questo, conclude il direttore del settimanale, "doverosamente mi scuso con i lettori, riconfermando la volontà di attuare le linee editoriali che mi sono state indicate dalla proprietà e rinnovando l'impegno di continuare a servire la famiglia, come la rivista fa, ogni settimana, ormai da quasi settantacinque anni". Ronf ronf...

Thursday, November 03, 2005

Lenin è vivo e lotta con noi. In India...


C'è un'altra Mosca in India. Un villaggio nello stato del Kerala, nel sud del subcontinente indiano. Niente neve né colbacchi, ma 35°, umidità pazzesca e piantagioni di gomma: però qualche somiglianza con la Mosca originale c'è davvero, al di là del nome, omaggio dei comunisti locali alla gloriosa Unione Sovietica dei tempi che furono. Per esempio qui i nomi da uomo più diffusi sono Lenin (ce ne sono sei), Stalin, Breznev, Gorbaciov. E quelli da donna Natasha, Ekaterina e Anastasia. "Sono orgoglioso di avere questo nome", fa sapere uno dei Lenin, un venticinquenne che ha studiato legge e adesso sta per conseguire un master. "Ho viaggiato in diverse parti dell'India, e non ho mai incontrato un altro Lenin". Un insegnante, tal Gagarin, 45 anni, racconta di essere stato chiamato così in omaggio al primo cosmonauta, Yuri Gagarin. Il Kerala è stato il primo stato indiano ad eleggere un governo comunista, negli anni '50. E nonostante le sfortune dell'ex URSS, il partito comunista continua ad avere una maggioranza politica schiacciante.